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Gatti: creature diaboliche o semplici felini?

Celeste Giuliani
Celeste Giuliani
2025-03-09 07:04:31
Numero di risposte: 15
Nel XII secolo l’associazione gatto-diavolo era molto radicata. Queste credenze erano così diffuse e radicate che papa Innocenzo VIII nel 1484 arrivò a dichiararlo solennemente: “il gatto è l’animale preferito del diavolo e idolo di tutte le streghe”. Tuttavia, questo animale amico dell’uomo non ha sempre rappresentato una minaccia o un simbolo funesto. In Grecia e a Roma, si riteneva che fosse sacro a Diana e si racconta anche che la dea della caccia, per sfuggire al terribile Tifeo, avesse assunto le fattezze di un gatto. L’animale è anche attributo della Madonna perché un’antica leggenda narra che la notte in cui Cristo venne al mondo una gatta diede alla luce i suoi cuccioli. La natura indipendente e libera del gatto, soprattutto se paragonata all’indole fedele del cane, ha portato ad attribuire a questa bestiola il simbolo della libertà.
Irene Amato
Irene Amato
2025-03-08 18:47:56
Numero di risposte: 14
Alcuni autori del tempo davano una connotazione negativa all'attività felina per antonomasia, ponendo sullo stesso piano il modo con cui i gatti catturano i topi a quello con cui il diavolo si impadronisce delle anime. Nel XII secolo l’associazione gatto-diavolo era talmente radicata, che riferimenti alla sua perversa venerazione si ritrovano anche nelle carte processuali. Si sosteneva che tra i loro espedienti vi fosse quello di assumere sembianze feline. Papa Innocenzo VIII, nel 1484, dichiarò in maniera ufficiale e solenne: “il gatto è l’animale preferito del diavolo e idolo di tutte le streghe”. Per l’uomo dell'epoca, che credeva che gli animali fossero stati creati da Dio per servire ed essere governati dagli esseri umani, il gatto doveva rappresentare una spiacevole eccezione, in quanto, pur addomesticato, ogni gatto risultava comunque essere restio all'obbedienza e alla fedeltà. Non tutti odiavano i gatti nel medioevo: nel mondo islamico erano molto apprezzati, fondamentalmente per due ragioni: la prima legata alla tradizione ed a Maometto che, secondo alcuni racconti, li amava profondamente; la seconda connessa ad aspetti più di carattere culturale e simbolico, in quanto un animale così attento all'igiene ed alla pulizia, non poteva che distinguersi positivamente rispetto agli altri.
Emilia Marini
Emilia Marini
2025-03-07 11:19:49
Numero di risposte: 12
Nel medioevo i gatti erano tanto utili (per la caccia ai topi) quanto odiati: che fossero considerati manifestazioni del diavolo, streghe trasformate o animali "eretici", per molti secoli i felini non hanno goduto di buona fama. Eppure alcuni autori medievali davano all'attività felina per eccellenza anche una lettura negativa, equiparando il modo con cui i gatti catturano i topi a quello con cui il diavolo si impadronisce delle anime. Intorno al 1180, Walter Map sosteneva che durante i riti satanici "il diavolo scende come un gatto nero davanti ai suoi devoti. Gli adoratori spengono la luce e si avvicinano al luogo dove hanno visto il loro maestro. Lo cercano nel buio e quando lo hanno trovato lo baciano sotto la coda". Secondo Irina Metzler all'origine di questa secolare avversione per il gatto vi è la natura indipendente e libera dell'animale, soprattutto se paragonata all'indole fedele del cane. Ma una cosa oso pure dire, che se vi è un animale che ha in sé lo spirito del diavolo, senza dubbio questo è il gatto, sia esso selvatico o addomesticato. Per quanto accettati nella loro funzione di "trappole per topi animate", i gatti erano considerati come intrusi nella società umana: non potevano avere padroni, entravano in casa di nascosto (come i topi) e si mostravano indifferenti agli esseri umani. Tuttavia non tutti nel medioevo odiavano i gatti: nel mondo islamico, ad esempio, i gatti erano molto apprezzati, basti pensare che nelle città del Medio Oriente esistevano addirittura associazioni di beneficenza per la cura dei gatti di strada. Un pellegrino europeo reduce da un viaggio nel Medio Oriente individuò nell'amore per i gatti una delle differenze più profonde tra musulmani e cristiani, affermando che "a loro piacciono i gatti, a noi piacciono i cani".
Timoteo Testa
Timoteo Testa
2025-03-06 18:51:43
Numero di risposte: 7
I gatti sono creature enigmatiche che molte persone faticano a capire. Nel corso degli anni, questa caratteristica ha fatto sì che i nostri amici felini venissero coinvolti in una varietà di miti, alcuni dei quali sono arrivati perfino ad affermare che fossero collegati al diavolo! Nel Medioevo si pensava che i gatti fossero responsabili della diffusione della peste, perché questi animali venivano ricollegati a streghe, stregoni e in definitiva, al diavolo, che in quest’epoca era ritenuto responsabile di tutto l'orrore causato dalla morte nera. Finora la maggior parte dei miti sui gatti è stata sfatata grazie alla scienza e al buon senso.