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Cosa dice l'Islam sui gatti?

Eleonora Greco
Eleonora Greco
2025-03-09 12:51:04
Numero di risposte: 4
Al contrario, l’Islam da sempre tiene in grande considerazione i gatti. I piccoli felini, a differenza dei cani che sono considerati animali impuri, godono di privilegi speciali e possono persino entrare nelle moschee e nelle sale di preghiera. Inoltre, l’uccisione dei gatti è severamente vietata. Anche il profeta Maometto aveva una gatta, chiamata Muezza. Secondo un celebre hadit, il profeta amava a tal punto l’animale che, pur di non svegliarla dal sonno, si tagliò la manica della veste sopra la quale l’animale si era addormentato.
Antonio D'angelo
Antonio D'angelo
2025-03-08 09:21:49
Numero di risposte: 12
L'immagine del gatto nell'Islam è principalmente positiva, grazie all'affetto che portava loro Maometto, dopo essere stato salvato da un morso di serpente da una gatta soriana, Muezza, che poi venne adottata ed amata dal Profeta. Per l’affetto e l'amore che nutriva nei confronti della sua gatta, Maometto regalò ai felini il dono di cadere sempre su quattro zampe. Tutt'oggi, nei paesi di cultura araba, il gatto è solitamente l'unico animale al quale è permesso di passeggiare liberamente nelle moschee.
Cosimo Silvestri
Cosimo Silvestri
2025-03-07 14:46:24
Numero di risposte: 16
In uno di questi racconti il Profeta, udito il muezzin che invita alla preghiera, si alza per prepararsi e s’accorge che su una manica della sua veste Muezza sta dormendo felice. È la sua veste migliore, e Maometto non vuole presentarsi all’ora della preghiera con un abito inadeguato. Ma non vuole neppure svegliare la sua amata gatta. E allora taglia la manica e se ne va alla moschea con la veste più elegante, ma con un braccio nudo. Al ritorno dalla preghiera, Muezza è sveglia e, con una profonda riverenza, ringrazia Maometto di non averla disturbata. Commosso, il Profeta la carezza tre volte lungo la schiena: ed è così, secondo la leggenda, che sono nate le striature sul mantello dei gatti (oggi si usa il termine internazionale “tabby”). Non solo: quella carezza di Maometto donò a Muezza, e a tutti i gatti che sarebbero venuti dopo di lei, il potere di atterrare sempre sulle quattro zampe, da qualunque altezza cadessero, le proverbiali sette (o nove) vite, nonché un posto in Paradiso. Altri hadith raccontano come Maometto pronunciasse spesso i suoi sermoni con Muezza accoccolata in grembo, e come non avesse problemi a bere e a fare le abluzioni utilizzando la stessa acqua bevuta da Muezza. In un’altra occasione ancora, il Profeta era immerso nella preghiera al punto di non accorgersi di un serpente velenoso che si stava avvicinando: la gatta, senza neppure disturbarlo, uccise il serpente e gli salvò la vita. Nell’Islam i gatti godono dunque di grande prestigio.
Teseo Conti
Teseo Conti
2025-03-07 07:28:13
Numero di risposte: 14
Per quanto riguarda invece il gatto, questo animale ricevette sempre il favore dei musulmani. Secondo una narrazione tradizionale fu proprio una gatta nera, una delle tante che erano accudite da Abu Huraira a salvare il Profeta (pbsl) dal morso di un serpente. Inoltre, una narrazione tradizionale ci informa che un giorno, durante la chiamata alla preghiera, Muezza, il gatto del Profeta, dormiva su una delle maniche della tunica che il Profeta voleva indossare per recarsi in moschea, per non disturbare il gatto, Muhammad si tagliò la manica della tunica pur di non svegliarlo. I gatti sono molto amati, sono presenti anche nelle moschee e nelle case dei musulmani. In un’altra evenienza, il Profeta Muhammad (pbsl) descrisse la punizione di Dio di verso donna che fu inviata all’Inferno a causa di un gatto.