Origini degli Italiani: cosa rivela la genetica?

Rebecca Vitali
2025-03-09 15:39:10
Numero di risposte: 12
La straordinaria ricchezza genetica degli italiani affonda le proprie radici nell’ultima glaciazione. I risultati della nuova ricerca mostrano invece che gli adattamenti biologici all’ambiente e le migrazioni che hanno contribuito a porre le basi della straordinaria eterogeneità genetica degli italiani sono molto più antichi di quanto fino a ora ipotizzato ovvero circa 19.000 anni fa. Gli italiani sono il popolo con la maggiore ricchezza genetica d’Europa. Una straordinaria eterogeneità che ha iniziato a delinearsi già dopo il periodo di massima espansione dell’ultima glaciazione, conclusasi circa 19.000 anni fa. Dopo il periodo di massima espansione dell’ultima glaciazione, a partire da circa 19.000 anni fa gli antenati degli italiani del Nord e di quelli del Sud hanno iniziato a sperimentare contesti ecologici e ambientali sempre più diversi, che hanno via via contribuito all’emergere di differenze e peculiarità nel loro patrimonio genetico.

Sue ellen Caruso
2025-03-09 06:57:49
Numero di risposte: 15
La diversità genetica degli italiani è molto elevata: siamo la popolazione europea con la maggiore ricchezza genetica d'Europa. Questa differenziazione iniziò e si fece via via più significativa a partire dalla fine del periodo di massima espansione dell'ultima glaciazione, circa 19.000 anni fa.
Lo studio mostra in modo chiaro che gli adattamenti biologici all'ambiente e le migrazioni, che hanno contribuito a porre le basi della straordinaria eterogeneità genetica degli italiani, sono molto più antichi di quanto finora ipotizzato. «Le popolazioni antenate di questi due gruppi hanno mantenuto andamenti demografici pressoché sovrapponibili a partire da oltre 30.000 anni fa e per la restante parte del Paleolitico superiore», spiega Stefania Sarno: «una differenziazione significativa della loro genetica si può però osservare già dal periodo tardoglaciale». Il genoma delle popolazioni del nord Italia mostra tracce di queste migrazioni.
Le popolazioni del nord hanno un'affinità genetica maggiore con resti umani associati ad antiche culture europee, e una maggiore presenza di "contributi" ancora più antichi, per esempio impronte genetiche tipiche dei cacciatori-raccoglitori dell'Europa dell'est, che si suppone abbiano caratterizzato tutte le popolazioni europee tra 36.000 e 26.000 anni fa. Le popolazioni del sud non mostrano, nel DNA, le tracce legate a migrazioni post-glaciali: non si sono mantenute, probabilmente a causa del notevole rimodellamento del loro patrimonio genetico dovuto ad eventi più recenti.

Mauro Battaglia
2025-03-09 02:59:53
Numero di risposte: 8
Il patrimonio genetico degli italiani, frutto delle migrazioni che si sono succedute nei millenni, rivela una complessità molto maggiore di quella che si osserva nel resto dell’Europa.
Nel genoma degli italiani sono state identificate tracce genetiche di un “nuovo” e precedentemente ignoto quarto gruppo ancestrale geneticamente simile alle popolazioni moderne della regione del Caucaso. Questa componente sarebbe giunta nella penisola italiana, passando dal Sud Italia, in un periodo compreso tra la fine del Neolitico e l’inizio dell’Età del Bronzo.
La variabilità genetica degli Italiani si distribuisce lungo l’asse Nord-Sud rispecchiando chiaramente la geografia del paese con gruppi di campioni che si discostano (Sardegna).
Il motivo dell’elevata variabilità osservata nella popolazione italiana è attribuito all’isolamento genetico di alcuni di questi gruppi, combinato con il mescolamento e le migrazioni, con e da altre popolazioni, avvenuti in vari periodi lungo la penisola italiana, in Sicilia ed in Sardegna.

Laura Sartori
2025-03-09 00:19:27
Numero di risposte: 10
È noto che il patrimonio genetico degli Italiani è il risultato di una lunga e complessa storia di migrazioni e mescolamenti favoriti dalla posizione geografica della penisola Italiana. Oltre ai tre gruppi ancestrali comuni a tutti gli Europei – i cacciatori-raccoglitori del Mesolitico, gli agricoltori neolitici di origine mediorientale e gli allevatori di cavalli dell’Età del Bronzo, nel genoma degli Italiani sono state identificate tracce genetiche di un “nuovo” e precedentemente ignoto quarto gruppo ancestrale geneticamente simile a popolazioni moderne della regione del Caucaso. Questa componente sarebbe giunta nella penisola italiana, passando dal Sud Italia, in un periodo compreso tra la fine del Neolitico e l’inizio dell’Età del Bronzo. La variabilità genetica degli Italiani si distribuisce lungo l’asse nord-sud rispecchiando chiaramente la geografia del paese con gruppi di campioni che si discostano (Sardegna) da esso. Il motivo dell’elevata variazione osservata nella popolazione italiana è attribuito all’isolamento genetico di alcuni di questi gruppi, combinato con il mescolamento e le migrazioni, con e da altri gruppi, avvenuti in vari periodi lungo la penisola Italiana, in Sicilia e in Sardegna.

Kociss Marini
2025-03-08 23:50:06
Numero di risposte: 11
La diversità genetica degli italiani ha avuto origine durante l’Era glaciale, circa 19.000 anni fa, molto prima di quanto si ipotizzasse. I risultati della ricerca indicano che tali peculiarità non sono solo il frutto delle migrazioni, ma anche dell’adattamento evolutivo ai diversi ambienti e climi, che hanno avuto un impatto sulla salute, potenziando alcune funzioni biologiche dell’organismo. Gli italiani del Nord e del Sud hanno iniziato a differenziarsi geneticamente 19.000 anni fa circa, dopo l’ultimo picco di glaciazione, prima dunque delle migrazioni del Neolitico e dell’Età del Bronzo, che si pensava avessero influito di più.
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