Il gatto: Simbolo psicologico di cosa?

Quirino Russo
2025-04-06 09:07:39
Numero di risposte: 15
I gatti hanno ispirato potenti proiezioni, positive e negative. Nelle favole, il gatto assume il ruolo di uno psicopompo la cui audace vitalità instintuale compensa la grazia eccessiva e gli istinti sublimati dell’eroe o dell’eroina. L’onnipresente “gatto che chiama” nella cultura giapponese che attira i clienti nei negozi e porta fortuna e prosperità nelle case, è indicativo delle energie feline fertili e positive. La cultura cristiana ha associato spesso il gatto al potere sovversivo del demonio e, in particolare, delle donne in contrasto con le nozioni comuni di obbedienza, modestia e rettitudine morale femminile.
Coloro che hanno la fortuna di essere chiamati dal gatto interiore che vaga nella psiche, potrebbero scoprire che esso può condurli al cuore centrale della loro “casa originaria”. I gatti mediano l’incontro con il terreno nativo istintuale dal quale, taluni sono stati sradicati. Come delle muse mediano il gioco spontaneo e imprevedibile delle energie creative. E chi meglio dei gatti può dimostrare, semplicemente con l’esempio, come rivendicare quello che si ha dentro e farlo proprio?
Guardando attraverso il “tappeto lucido” della retina degli occhi dei felini, possiamo imparare a cercare nei paesaggi più scuri della psiche le nostre parti nascoste e portarle, senza rimorsi, alla luce del giorno.

Assunta Ferretti
2025-04-06 09:00:09
Numero di risposte: 10
I gatti sono creature indipendenti ma allo stesso tempo molto affettuose, e questo sembra riprodurre fedelmente la dualità che molte donne possono sentire dentro di sé: un desiderio di indipendenza accompagnato dal bisogno di forti connessioni emotive.
In tempi più recenti, la “gattara” è diventata un simbolo di indipendenza ed energia vitale.
Le donne vedono nei gatti una rappresentazione di se stesse, della loro indipendenza e del loro bisogno di affetto.

Sarita Mariani
2025-04-06 05:40:45
Numero di risposte: 17
Simbolo del legame che intercorre tra mondo umano e mondo spirituale, sensibile, intuitivo, magico. E’ risaputa infatti la sua abilità di vedere nel buio, che a livello simbolico rimanda alla capacità di guardare oltre, anche nelle tenebre del subcoscio. Il gatto è considerato un animale connesso con l’Energia oscura dell’universo, la quale è in stretta relazione con i rituali della Dea Madre. Il gatto viene spesso associato agli aspetti più indomabili e inafferrabili dell’animo femminile. Il suo lato yin/femminile è molto sviluppato e quindi anche le qualità ad esso associate come l’intuito e il mistero.

Timoteo Battaglia
2025-04-06 04:41:10
Numero di risposte: 6
Quello del gatto è sempre stato un simbolo controverso, di sicuro l’Istituzione Ecclesiastica ha contribuito a confinarlo in un ruolo negativo, dato che lo perseguitava insieme a presunte streghe, ma molte volte gli avrebbe dato anche ruoli positivi.
Eppure sempre nel mondo ecclesiastico il gatto appariva in momenti gioiosi legati alle nascite, come la venuta al mondo di Maria Vergine, assumendo così il simbolo di “fertilità sacra”. Un simbolo che il gatto si è portato appresso fin dall’antico paganesimo, dove veniva spesso affiancato a dee dell’amore e della fertilità, come la divinità nordica Freja, la dea indiana della nascita Shasti, o la più nota dea egizia della casa e della famiglia, Bastet. Contrapposto al cane, il gatto veniva dipinto spesso in accesi litigi che, anche se ci paiono come attività normali, in realtà nascondevano una metafora. Il cane era simbolo di fedeltà, mentre il gatto di inganno.
Eppure esiste un rovescio della medaglia: quando il cane fedele indossava un evidente guinzaglio, indicava prigionia, mentre il gatto suo antagonista, libertà. Un ruolo che si è portato fin dalla notte dei tempi, perché il gatto al tempo dell’Impero Romano affiancava la dea della Libertà, in seguito malvisto dalla Chiesa che non accettava il libero arbitrio riguardo ai suoi dogmi. Indispensabile la presenza del gatto nei quadri in cui operano alchimisti, in quanto era considerato un animale magico. Se il cane guidava l’anima nell’aldilà, il gatto, grazie a questa potente vista, poteva vedere e segnalare pericoli e creature malvagie.

Hector Costa
2025-04-06 04:29:54
Numero di risposte: 10
Rappresenta l’indipendenza, l’intuizione e il subconscio.
Nel campo della psicologia, il gatto è spesso visto come una metafora per il lato nascosto della nostra personalità, quello che non sempre emerge alla luce.
Le sue azioni silenziose e spesso misteriose simboleggiano il lato introspettivo della mente umana, che si muove in modi che sfuggono al controllo razionale.
Il gatto, nella psicologia freudiana, può anche rappresentare il nostro istinto naturale, i desideri nascosti e non espressi che emergono nei sogni.
In molte tradizioni, come quella egizia, il gatto è stato visto come un guardiano spirituale, e questo simbolismo si riflette anche nella psicologia contemporanea, dove il gatto rappresenta la protezione contro le paure interiori.
In un contesto psicologico, è visto anche come simbolo di autonomia e libertà.
Può rappresentare il nostro desiderio di liberarci dalle restrizioni sociali o personali.
Il gatto che si aggira liberamente senza alcun bisogno di approvazione è l’immagine perfetta di qualcuno che è a suo agio con se stesso, un tema che appare spesso nelle sedute di terapia psicologica.
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