Gatto in Italia: quali documenti servono?

Fabiano Bruno
2025-03-09 02:30:07
Numero di risposte: 12
Diverso è per i gatti: in Italia esiste l’anagrafe felina, ma l’identificazione ed iscrizione dei gatti di proprietà non è obbligatoria per legge. Oltre all’inserimento del microchip e registrazione all’Anagrafe, in Italia non sussistono altri obblighi per detenere regolarmente un animale domestico.

Ernesto Moretti
2025-03-08 20:01:24
Numero di risposte: 12
Una volta al check-in, a seconda della destinazione, dobbiamo presentare il libretto sanitario con le vaccinazioni, il passaporto rilasciato dalla Asl veterinaria di riferimento sul territorio o il microchip di identificazione.

Violante Mazza
2025-03-08 10:29:04
Numero di risposte: 8
Gli animali devono essere identificati tramite un microchip leggibile. Il passaporto deve essere emesso da un veterinario autorizzato dalle autorità competenti e deve certificare l’avvenuta vaccinazione antirabbica. Il certificato dovrà riportare l’identificazione dell’animale attraverso un microchip e la vaccinazione antirabbica in corso di validità effettuata almeno 21 giorni prima della partenza. Certificati di vaccinazione in originale nei confronti della rabbia e delle altre vaccinazioni in corso di validità sono richiesti. Gli animali devono essere vaccinati da non meno di 21 giorni e non più di 1 anno dalla data del loro arrivo in Italia.

Primo Ferraro
2025-03-08 07:02:28
Numero di risposte: 56
A decorrere dal 3 luglio 2004, data di applicazione del Regolamento (CE) n.998/2003, è previsto che i cani, gatti e furetti destinati alla movimentazione ai fini non commerciali, siano scortati da un passaporto conforme ad un modello CEE. I passaporti sono numerati progressivamente e riportano tale numero su ogni pagina. Gatti e furetti: il passaporto viene rilasciato dalla ASL su richiesta del proprietario, per esigenze di espatrio e previa iscrizione del gatto o del furetto in una sezione dell’ anagrafe regionale, appositamente realizzata sul sito www.anagrafecaninalombardia.it da parte del medico veterinario. Ai fini dell’iscrizione, i gatti e i furetti devono essere identificati. Premesso che fino al 3 luglio 2012 si considerano identificati anche se dotati di tatuaggio chiaramente leggibile, è opportuno applicare il microchip. A partire dal 3 luglio 2004, in occasione dei movimenti tra Stati membri, cani, gatti e furetti devono essere identificati, registrati in anagrafe e muniti di passaporto rilasciato dai Servizi Veterinari della ASL, attestante l’esecuzione di una vaccinazione antirabbica in corso di validità (effettuata da non oltre 12 mesi).

Cesare Ferraro
2025-03-08 06:45:33
Numero di risposte: 12
Per cani e gatti provenienti da paesi fuori dall’Europa, la situazione è un po’ più complessa. I documenti necessari sono i seguenti:
Certificato Veterinario Europeo rilasciato massimo 10 giorni prima della partenza dall’autorità locale competente. Le informazioni che vanno riportate sono: vaccinazione contro la rabbia effettuata e identificazione dell’animale tramite microchip. Va specificato che tale certificato ha validità per gli spostamenti all’interno del territorio europeo, per un periodo massimo di 4 mesi o fino alla scadenza delle vaccinazioni.
Certificazione di vaccinazione antirabbica e altre vaccinazioni ovviamente in corso di validità. All’animale il vaccino va somministrato non più di 21 giorni prima e non meno di 1 anno dal suo arrivo in Italia.
Se vuoi portare un gatto in Italia dall’estero, devi sapere che, nel caso in cui provenga dalla Malaysia o dall’Australia, può accedere a patto che non sia stato ospitato presso strutture nelle quali, durante gli ultimi 60 giorni, sono stati rintracciati e confermati casi di malattia di Hendra. Inutile dire che serve dichiarazione ufficiale.
In alcuni casi, alla lista dei documenti si aggiunge la titolazione anticorpale contro malattie infettive come la rabbia. Devono passare 3 mesi dalla data dell’esame prima che gli animali possano essere importati.
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