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Come "punire" il mio gatto?

Samira De rosa
Samira De rosa
2025-03-15 19:26:33
Numero di risposte: 47
È inutile punirlo dandogli uno schiaffetto sulla zampa poiché svilupperà timore e diffidenza nei vostri confronti. Se lo sorprendete “in flagrante” mentre graffia i vostri mobili, morde o si arrampica sulle tende o sulle vostre caviglie, rivolgetevi a lui con un ” NO!”,ma con tono fermo e severo. Questo “NO” avrà lo scopo di coglierlo di sorpresa e di farlo smettere. Utilizzate un approccio indiretto, rimproveratelo sempre a fatto compiuto e, per fare in modo che capisca che non approvate il suo atteggiamento, spruzzate un pò d’acqua utilizzando un vaporizzatore. Potrete servirvi anche di un oggetto morbido come ad esempio un cuscino, facendo attenzione a toccarlo solo lateralmente o dietro, mai frontalmente. Il gatto assocerà il vostro comportamento ad un’esperienza sgradevole e pian piano imparerà a non rifare le stesse azioni per timore di ricevere lo stesso trattamento. Punire un gatto non è sempre la migliore soluzione!
Michael Barbieri
Michael Barbieri
2025-03-15 18:28:55
Numero di risposte: 10
Innanzitutto nessuna punizione fisica! La punizione deve essere attuata con attenzione con il gatto. Tuttavia, il gatto impara rapidamente a rinunciare a un comportamento se questo ha per lui conseguenze spiacevoli. Quando il tuo gatto compie un’azione indesiderata, la punizione più efficace, che non inquina la relazione con l’uomo, è quella di togliere una cosa piacevole: un gioco, l’attenzione, il cibo, ecc. Oppure si può distogliere l’attenzione dell’animale su quello che sta facendo con un rumore forte, lanciando una pallina o con lo spruzzo di acqua nebulizzata. La punizione deve essere immediata e di breve durata. Il fastidio e la sorpresa sono gli elementi essenziali per una punizione efficace. Bisogna invece evitare le punizioni fisiche perché il gatto potrebbe reagire con un’aggressione o perdere la fiducia nel proprietario compromettendo la relazione.
Emilio Fabbri
Emilio Fabbri
2025-03-15 18:02:45
Numero di risposte: 13
Così come succede per i cani‚ anche per i gatti è fondamentale che li riprendiate proprio nel momento in cui compiono l’azione sbagliata. Quando la loro monelleria sarà terminata‚ sarà già troppo tardi. Come è facile intuire‚ il vostro pet non comprende i lunghi discorsi che gli rivolgete. Basta una sola parola‚ pronunciata con tono deciso e al momento giusto. Diversi etologi concordano nel ritenere più efficace utilizzare un suono‚ magari fatto con le mani. Potrebbe trattarsi di schioccare le dita o un battito di mani‚ per esempio. Utilizzare metodi o linguaggi diversi potrebbe avere come effetto quello di creare solo confusione e stress. Non ha senso rimproverare il vostro animale se un attimo dopo lo accarezzate o ci giocate insieme. Dopo averlo ripreso‚ allontanarvi e lasciare il gatto da solo per una decina di minuti potrebbe essere una buona strategia. La violenza non è mai una soluzione‚ e questo vale per qualsiasi animale.
Lidia De luca
Lidia De luca
2025-03-15 18:01:52
Numero di risposte: 14
La punizione preferita da noi essere umani, in genere, è la punizione fisica. Bene, nel processo educativo atto a ottenere una buona partnership con il nostro gatto questa non va mai messa in pratica! Infatti, non permette mai di raggiungere i risultati prefissati, anzi spesso crea danni aggiuntivi ai problemi già esistenti. Usando una punizione fisica verso il nostro gatto (dove per fisico intendo una spinta, una sgridata diretta, una leggera pacca sul posteriore, ecc.) per un comportamento del nostro felino che riteniamo non corretto o dannoso, possiamo ottenere due risultati: un aumento della reattività e/o dell’aggressività, cosa assolutamente non desiderata; un comportamento di evitamento e/o fuga. In pratica, in tal modo faremo associare al micio la punizione a noi e non al comportamento adottato, cosa altrettanto indesiderata. Iniziamo con il dire che non dobbiamo compiere l’errore di ritenere la punizione il contrario della premiazione; in realtà, l’opposto della premiazione è la assenza della premiazione stessa. Quindi, è meglio e più utile creare condizioni sfavorevoli per il gatto a compiere quella determinata azione, se a noi sgradita.
Samuel Carbone
Samuel Carbone
2025-03-15 17:53:45
Numero di risposte: 15
Non parliamo di punizione, ma di educazione! Il gatto, non vivendo naturalmente in gruppi organizzati, non comprende il concetto punizione. Il modo più efficace per scoraggiarlo, senza rovinare la relazione con l’uomo, è quella di rendere quell’azione meno piacevole, ad esempio complicandola. Oppure si può distogliere l’attenzione dell’animale da quello che sta facendo con un rumore inaspettato, come il battere le mani o facendo cadere un oggetto a terra. Il fastidio e la sorpresa sono gli elementi essenziali interrompere un’azione indesiderata, ancor più se a questo segue la proposta di un’alternativa divertente. Bisogna invece evitare le punizioni fisiche perché il gatto potrebbe reagire con un’aggressione o perdere la fiducia nel proprietario compromettendo la relazione.
Maddalena Orlando
Maddalena Orlando
2025-03-15 16:38:15
Numero di risposte: 10
Dinanzi ad un comportamento indesiderato del nostro gatto, la cosa peggiore che possiamo fare è punirlo. Le punizioni infatti non solo sono totalmente inutili, ma possono rivelarsi anche controproducenti. Ma la verità è che tutti questi metodi “punitivi” sono totalmente inutili e dannosi. Raramente con questi metodi si ottengono dei risultati apprezzabili. E spesso i pochi risultati ottenuti li paghiamo in termini di serenità e di fiducia del micio nei nostri confronti. Punire un gatto dunque non è solo inutile, ma anche dannoso. Le nostre punizioni infatti, non comprese dall’ottica felina, rischiano di minare quel rapporto di fiducia che il gatto costruisce giorno dopo giorno con noi. E un gatto che non si sente sereno e compreso all’interno del suo territorio può diventare facilmente un gatto stressato, aggressivo e problematico.