Come rimprovero il mio gatto?

Simona Cattaneo
2025-03-09 16:16:32
Numero di risposte: 48
Assolutamente no! Come i padroni ben sanno infatti il temperamento di questi pet è piuttosto complicato: sono spesso testardi e difficilmente danno ascolto a lamentele e comandi. Non va punito verbalmente o fisicamente perché questo non farebbe altro che rendere l'animale più aggressivo e metterebbe a rischio il rapporto con il padrone. Ricordati di non alzare la voce o sgridare il micio se non risponde immediatamente ai comandi. Anziché sgridarlo è spostare la lettiera.

Jelena Sartori
2025-03-09 13:40:13
Numero di risposte: 51
Non sappiamo cosa pensa un gatto quando lo rimproveriamo, ma sicuramente può provare paura e stress per via di un tono improvvisamente forte e aggressivo, senza associarlo correttamente al motivo del rimprovero. Sgridarlo non quindi è il metodo più efficace per correggere i suoi comportamenti indesiderati. Quando si rimprovera un gatto, la reazione più comune è quella di spavento o ansia. I gatti sono molto sensibili ai toni di voce e al linguaggio del corpo, quindi un tono di voce forte e aggressivo può sembrare minaccioso e far scattare una risposta di paura. Il rimprovero, specialmente se ripetuto frequentemente, può contribuire a creare un ambiente stressante per il gatto, il quale risponderà con dei comportamenti che dal nostro punto di vista sono negativi, come la marcatura territoriale o un aumento dell’aggressività.

Maria Costantini
2025-03-08 08:30:14
Numero di risposte: 49
Stai fermo.
Per essere sicuri che il tuo gatto capisca che in quel momento non si può continuare a giocare, è meglio stare fermi e non fare nulla.
Alla fine il gatto si annoia e va a fare qualcos'altro.
Un suono forte o una lamentela esagerata quando il gatto morde lo farà uscire dalla situazione e non lo assocerà a te.
Un'altra opzione è quella di rimanere calmi quando ti morde e portarlo in un'altra stanza in modo che capisca che non sei d'accordo con quello che ha fatto.
Sviare la sua attenzione attraverso giochi alternativi.
Questa è un'altra opzione per continuare a sviluppare il comportamento di gioco in modo rispettoso.

Emanuel Bellini
2025-03-07 03:01:08
Numero di risposte: 62
Dite un "NO" fermo!
Se lo sorprendete “in flagrante” mentre graffia i vostri mobili, morde o si arrampica sulle tende o sulle vostre caviglie, rivolgetevi a lui con un "NO!", ma con tono fermo e severo.
Questo “NO” avrà lo scopo di coglierlo di sorpresa e di farlo smettere.
Utilizzate un approccio indiretto, rimproveratelo sempre a fatto compiuto e, per fare in modo che capisca che non approvate il suo atteggiamento, spruzzate un pò d’acqua utilizzando un vaporizzatore.
Potrete servirvi anche di un oggetto morbido come ad esempio un cuscino, facendo attenzione a toccarlo solo lateralmente o dietro, mai frontalmente.
Il gatto assocerà il vostro comportamento ad un’esperienza sgradevole e pian piano imparerà a non rifare le stesse azioni per timore di ricevere lo stesso trattamento.

Domiziano Bernardi
2025-03-07 01:46:53
Numero di risposte: 47
Sgridare un gatto non è soltanto del tutto inutile agli effetti educativi, ma è anche controproducente, perché il micio assocerà all’umano l’esperienza negativa e ne trarrà le dovute conseguenze. Ho già detto che i gatti non vanno mai sgridati, e tanto meno li si deve colpire o anche soltanto minacciare. L’intervento dev’essere minimo, e soprattutto apparire impersonale: siccome l’intero rapporto del micio con noi si basa sulla fiducia, spaventandolo lo miniamo alla radice e rischiamo seriamente di distruggerlo. Con Sergio e Laura sto provando una tecnica per me nuova: quando fanno una cosa che non devono – Laura per esempio ha una passione smodata per le mie babouches, che è letteralmente in grado di scucire – soffio loro adosso con una certa energia, ma facendo attenzione a non far capire da dove arriva il fastidioso getto d’aria. C’è un altro rinforzo negativo che chi frequenta i gatti probabilmente già conosce e applica: il “shhhh” sibilato con forza e nettezza, come una frustata improvvisa.

Clara Galli
2025-03-06 17:13:35
Numero di risposte: 42
Se desiderate farvi comprendere da un gatto‚ dovrete avere un ottimo tempismo! Così come succede per i cani‚ anche per i gatti è fondamentale che li riprendiate proprio nel momento in cui compiono l’azione sbagliata. Quando la loro monelleria sarà terminata‚ sarà già troppo tardi. Non utilizzate troppe parole. Basta una sola parola‚ pronunciata con tono deciso e al momento giusto. Un “No!” vale di certo più di mille spiegazioni. Esiste poi anche un’alternativa al secco “No!”. Diversi etologi concordano nel ritenere più efficace utilizzare un suono‚ magari fatto con le mani. Che voi scegliate il “No!” oppure un battito di mani‚ l’importante è che il vostro rimprovero sia sempre uguale. Fate anche attenzione affinché al vostro rimprovero non segua un atteggiamento incoerente: non ha senso rimproverare il vostro animale se un attimo dopo lo accarezzate o ci giocate insieme. Dopo averlo ripreso‚ allontanarvi e lasciare il gatto da solo per una decina di minuti potrebbe essere una buona strategia. La violenza non è mai una soluzione‚ e questo vale per qualsiasi animale.

Antonina Donati
2025-03-06 03:27:05
Numero di risposte: 49
Quando becchi il gatto che si comporta male, per sgridarlo dovrai dirgli "No!" con voce ferma e decisa. Questa parola è sufficiente per insegnargli come non si deve comportare, perché gridare o spiegargli perché è sbagliato quello che ha fatto non serve a nulla: il tuo obiettivo è fargli capire che ha sbagliato, non farlo scappare in un'altra stanza. Ripeti il "No!" quando necessario e sempre con lo stesso tono di voce. In questo modo, il gatto capirà come non deve comportarsi; ricorda sempre di avere pazienza, si tratta di un processo lungo ma efficace.